Il seminarista deve essere sufficientemente stabile, come personalità, per poter affrontare il cambiamento in un’altra area linguistica e culturale e per poter sopportare la separazione e la solitudine che sono necessariamente associate all’allontanamento dalla famiglia, dagli amici e dalle persone di riferimento nella sua diocesi.

Deve essere sufficientemente aperto per accettare la diversità culturale all’interno del collegio e dell’università e deve vedere la pluralità di ambienti e culture ecclesiali come un arricchimento piuttosto che come una minaccia.

Deve essere disposto a farsi guidare nella formazione umana e spirituale da un direttore spirituale e a impegnarsi nel cammino spirituale di carattere ignaziano durante gli anni di formazione al Collegio.

Poiché, oltre agli studi filosofico-teologici di base (baccellierato), deve completare almeno uno studio di licenza di due anni a Roma, deve avere una preparazione accademica tale da poter soddisfare le esigenze di studio in una lingua straniera.

Chi vuole ricevere la sua formazione nel Collegium Germanicum et Hungaricum, deve conoscere il tedesco e l’italiano. Il tedesco è la lingua interna del Collegio. Inoltre, la vita in Italia e soprattutto gli studi all’Università Gregoriana richiedono una buona conoscenza dell’italiano. A questo scopo, il collegio offre un corso intensivo nelle settimane precedenti l’inizio degli studi. La Pontificia Università Gregoriana effettua ogni novembre un test di lingua italiana per tutti i nuovi iscritti, che verifica gli standard linguistici usuali per le università. Gli studenti che, anche dopo averlo ripetuto, non superano questo esame, non possono continuare gli studi alla Gregoriana.

Poiché il sistema formativo del Germanicum-Hungaricum dà grande importanza alla responsabilità personale nella formazione della propria vita spirituale e dei propri studi, ci si aspetta che ogni seminarista sia pronto ad assumersi gradualmente questa responsabilità per la formazione della propria persona, anche qualora gli anni precedenti siano stati caratterizzati da un sistema di vita e di studi fortemente dettato da regole.

Il Collegio si basa molto sulle dinamiche formative della sua comunità. Per questo motivo, ci si aspetta che tutti siano disposti a impegnarsi in questa comunità, a contribuire attivamente alla sua formazione e a sostenerla con i propri talenti e interessi in ambito umano, culturale e liturgico.